L'ennesimo disastro ha convinto Veltroni a fare quanto avrebbe dovuto fare già dopo il ballottaggio di Roma: dare le dimissioni.
Portato nella Segreteria del PCI (dove si rese protagonista di un inciucio con Craxi che favorì una delle leggi salva-reti fininvest), poi Direttore dell'Unità, nel 1994 si candida a Segretario del PDS. E perde. Diviene Segretario dei DS nel 1998, perchè D'Alema sta andando a Palazzo Chigi. E porta la Quercia al minimo storico (16,6%). Nel 2001, poco prima della disfatta, se ne scappa a fare il Sindaco di Roma. Durante quegli anni giura e spergiura che si farà due mandati da Sindaco e poi andrà in Africa. Ed assolutamente non avrà altri ruoli politici. Purtroppo non andrà così.
Nel 2007, infatti, si candida alla Segreteria del PD. Appoggiato da tutti i DS (per i quali Fassino aveva fatto il suo ultimo atto da leader imponendo che tutti appoggiassero Uolter e stoppando Bersani che si voleva anche lui candidare) e dallo stato maggiore della Margherita (Rutelli-Marini-Fioroni-Franceschini), vince comodo contro Bindi e Letta (appoggiati da due minoranze dell'ex Margherita).
Durante il Congresso dei DS, tutti i favorevoli alla creazione del PD avevano detto e stradetto che quel Partito che loro volevano creare sarebbe stato "il collante del Centro-Sinistra", "il timone dell'Unione" ecc.
Veltroni, invece, subito spariglia le carte alla coalizione. Su molti temi fa intervenire il suo Partito a gamba tesa. Imponendo la sua posizione, a discapito di quella del Programma dell'Unione, e scatenando le proteste degli alleati di Sinistra.
A gennaio 2008, un anno fa, mentre la coalizione, in seguito ad un'inchiesta che aveva provocato il passaggio dell'UdEur all'appoggio esterno, viveva un momento di tensione, provocato anche da una discussione sulla legge elettorale causata da un Referendum che sembrava si dovesse tenere su di essa, annuncia, fresco come un quarto di pollo, che alle elezioni successive il PD sarebbe andato da solo. E guarda caso (anzi, non per caso, proprio per questo, l'hanno detto loro stessi, non facendoci peraltro una gran figura a dirlo, quindi vien da pensare che non l'abbiano fatto per ragioni tattiche...), l'UdEur passa dall'appoggio esterno alla sfiducia. Ed il Governo Prodi, che doveva durare 5 anni, va a casa dopo un anno e mezzo.
Si va al voto, e va da solo davvero. Anzi no, si allea con l'Italia dei Valori (partito tra quelli che più volte, all'interno della maggioranza, avevano votato contro il Governo su vari argomenti). E taglia i ponti con tutto quel che sta alla sua Sinistra, accusandoli di essere stati la causa della debolezza di Prodi. Loro, che non avevano MAI fatto mancare i loro voti al Governo, e che avevano espulso coloro che avevano votato diversamente una volta (mentre Veltroni non faceva altrettanto con la Binetti, che votava contro la fiducia...), diventavano i pazzi estremisti con cui non ci si poteva più alleare.
Nelle liste faceva incetta di gente come Calearo (il Presidente di Federmeccanica, l'uomo che aveva costretto gli operai metalmeccanici a fare ore ed ore di sciopero per avere il rinnovo di contratto a cui avevano diritto), Colaninno (cognome che risentiremo sulla vicenda Cai...), Ichino (quello che vuole levare l'Art. 18), mettendoli in testa alle liste. Capolista pure la Binetti (quella che aveva votato contro la fiducia).
Per tutta la campagna elettorale inneggia alla "fine dell'antiberlusconismo". Poi riesce a salvare il risultato proprio richiamandosi a questo. Chiedendo agli elettori di Sinistra di votarlo, perchè "sennò vince berlusconi" (con Franceschini che paragonava Mussi e Giordano a Nader...). Riuscirà a prenderne i voti, distruggendo la Sinistra Arcobaleno (che si, ok, aveva i suoi problemi, altrimenti non sarebbe stato così facile risucchiarne i voti), che finisce fuori dal Parlamento. Ma quanto al non far vincere berlosco, beh, nulla di più lontano. Il PDL è il primo partito d'Italia, PDL-Lega-Mpa staccano PD-IDV di più di 9 punti (il PDL da solo avrebbe vinto, anche senza la Lega). La Lega straripa, all'8%. Berlosco riesce a stravincere, senza l'UDC, come fino ad un anno prima nemmeno lui sognava.
Eppure, dopo il voto, pare quasi che abbia vinto. Pare quasi che i vincitori siano due. Quando invece è uno solo, ed in maniera talmente netta che tutti gli altri non possono non considerarsi risultati disastrosi.
E dopo aver perso il Governo e le Politiche, perde anche Roma. Che dopo 15 anni passa alla destra. Sindaco Alemanno. Manco negli incubi peggiori.
Parte lo sgoverno di berlosco, e lui straparla di dialogo. Berlosco fa il Lodo Alfano, ed il PD non va in piazza, differentemente da tutti gli altri (vabbè, poi quella manifestazione aveva un grosso difetto, un intervento che non ci doveva essere...Ma è un altro discorso). Maroni decide di prendere le impronte ai bambini Rom, ed i Sindaci del PD in coro dicono "potevamo pensarci noi", prima che qualcuno, guidato da Rosy Bindi, dica finalmente che è uno schifo, non lasciando solo la Sinistra a dirlo. Sulla riforma Gelmini, brillano per due mesi per la loro assenza. Al massimo qualche dichiarazione di lieve critica per i "tagli esagerati", ma anche interventi a sostegno (Luigi Berlinguer che chiedeva alla Gelmini di andare avanti...), mentre Mussi e Cento andavano a portare la vicinanza nelle Scuole Occupate...Poi esplode l'Onda, e si accodano (assieme a Di Pietro).
Ma ogni posizione diversa dallo sgoverno che prendono, la prendono con mille distinguo, sfumandola, attenuandola, indebolendola. Perchè? Non si capisce. Poi tutti i favori che fanno alla destra negli ultimi due mesi, li ho elencati nel post sotto, e non mi sto a ripetere.
Mentre una ricomposizione di rapporti, per ricostruire un Centro-Sinistra (come auspicato ad esempio da D'Alema), non avanza per nulla. Non ci si lavora affatto.
E intanto le sconfitte continuano. Dopo aver perso il Governo, le Politiche, Roma, perde anche l'Abruzzo, in novembre.
E ieri, colmo dei colmi, la Sardegna. Elezione ampissimamente e nettamente condizionata dallo scenario nazionale, come dimostra il fatto che la presenza di berlosco ha ribaltato un esito che sembrava scontato a favore di una riconferma dell'ottimo Presidente uscente Soru. Evidentemente era troppo anche per lui.
Adesso va via. Sceglie di non aspettare la probabile disfatta alle Europee (dove i sondaggi danno il PD al 24%). Meglio sarebbe stato che l'avesse fatto molto prima.
Ed ora al lavoro più di prima, per ricostruire la Sinistra ed un nuovo, vero, Centro-Sinistra. Un compito difficile, perchè ancora non sappiamo cosa verrà fuori da lì, e perchè quando una cosa è rotta, poi ricostruirla è complicato. Ma è anche assolutamente necessario.
Addio Walter. Non mi mancherai. Spero che i danni che hai fatto non siano irreparabili...Lo vedremo molto presto
Ora tv! Il podcast di Pietro Folena
2 anni fa