venerdì 2 ottobre 2009

La lezione tedesca

Per 4 anni l'SPD ha avuto in mano la carta vincente, e s'è rifiutata di giocarla. La carta vincente si chiamava "Governo Rosso-Rosso-Verde", con Verdi e Linke. Per cui nel precedente Parlamento tedesco c'era una maggioranza sufficiente. E che sarebbe stata la soluzione giusta per ricacciare la CDU da dov'era venuta, e riprendere in mano il bandolo della matassa...

Che quella fosse la soluzione giusta, lo dicevano i dati delle elezioni del 2005, ed il modo in cui ci si era arrivati. L'SPD aveva vissuto un continuo calo, dal 2003 in poi. Vale a dire da quando Schroeder s'era incaponito sull'Agenda 2010 (flessibilità, riduzione welfare...Nulla a che spartire con quel che abbiamo in Italia, sia chiaro, eh...Però, in quel contesto, erano misure indigeste, tantopiù che non erano per nulla necessarie. In realtà, ridurre il welfare non è MAI necessario, ma questo è un altro discorso...). Fino a che Lafontaine non aveva lanciato prima la WASG, e poi l'alleanza "Die Linke" (oggi partito unico), i consensi dell'SPD s'erano dispersi. Parte all'astensione, parte alla CDU. Lo rivelavano sia i sondaggi, sia tutte le elezioni dei vari lander. Poi Lafontaine s'era messo di mezzo, ed aveva recuperato consensi sia dall'astensione, sia dalla stessa CDU. Non solo: la stessa "grande rimonta di Schroeder" del 2005, che portò l'SPD ad un passo dal pareggio dei voti con la CDU (partendo però da molto indietro nei sondaggi), era avvenuta quando, lanciata la campagna elettorale, s'erano abbandonati i toni da "nuovo centro", e s'erano lanciate di nuovo le storiche parole d'ordine Socialdemocratiche, quelle che hanno rappresentato quel Partito per decenni.

Qualunque analisi non poteva che partire da qui: l'SPD aveva perso consensi, a vantaggio di CDU ed astensione, quando s'era "fatta centro". Ne aveva recuperati una parte, quando aveva ri-virato a Sinistra. Un'altra parte erano stati recuperati da due partiti più a Sx dell'SPD (Linke e gli stessi Verdi, arrivati ad un ragguardevole 8%). E se Linke e Verdi recuperavano voti all'astensione ed alla stessa CDU, era chiaro che voti fossero, e su quale bacino di voti bisognasse intervenire...

Era chiaro, per chiunque non volesse vedere la cosa coi paraocchi, che il problema, il motivo per cui la vecchia maggioranza SPD-Verdi non bastava più, era stato il troppo moderatismo. Che l'errore da correggere era lì. Un governo che comprendesse la Linke, e correggesse la rotta su certi punti, era la soluzione ideale per "ritrovarsi", per riprendere la strada dove s'era interrotta, e recuperare definitivamente i consensi. Inoltre, si sarebbe sbattuta la CDU all'opposizione per la terza volta consecutiva. Facendo tramontare la "stella" di Angela Merkel forse in maniera definitiva. D'altronde, esperienze di questo tipo erano già presenti (una su tutte, il comune di Berlino, dove l'SPD da anni governava con la PDS di Gysi, prima ancora che ci fosse la Linke).

Invece no. Si è scelto "con la Linke mai". Si è scelta la Gross Koalition. Nella quale, per forza di cose, il ruolo non poteva che essere subalterno alla CDU ed alle sue politiche, pur temperate. Di fatto, si portava avanti una politica che andava ad approfondire i difetti di quella precedente, attutendone i pregi.

Continuava il tracollo, nei sondaggi e nelle elezioni locali. Ma i successori di Schroeder, i suoi "pupilli" (Steinmeier, Muntefering...Tutta gente dell'ala destra del partito, alcuni di loro per giunta dichiaratamente contenti di governare con la CDU), sembravano non accorgersene. L'SPD diventava sempre più un colabrodo. E se una parte dei voti potevano essere recuperati da Verdi e, soprattutto, Linke, un'altra parte era inevitabilmente perduta. Verso l'astensione. O, peggio, verso la CDU (perchè "se l'SPD è questo, tanto vale...", ragionamento che in molti evidentemente hanno fatto, specie di fronte al fatto che la Merkel per 4 anni ha mostrato la "faccia buona", anche a costo di perdere qualche voto verso i Liberali...). Beck aveva provato a raddrizzare la linea, ma era stato fatto fuori.

I risultati erano inevitabili: l'SPD in 4 anni ha perso l'11% dei voti. Parte di questi voti sono stati recuperati da altre forze di Sinistra (notevole il balzo della Linke dal 7% al 12%, buono anche l'avanzamento dei Verdi, dall'8% al 10%). Ma inevitabilmente, un'altra parte era dispersa. E così la CDU, nonostante anch'essa abbia avuto un calo, è riuscita a trionfare. Ed a farsi, dopo 4 anni di Gross Koalition in cui ha vampirizzato l'alleato, il suo bel governo coi Liberali. Ed ora saranno cavoli amari.

La lezione tedesca è chiara: la Sinistra può vincere, convincere, avanzare, quando riesce ad essere se stessa. Lo stesso fenomeno "Linke" lo dimostra. Quando invece la Sinistra tenta di "farsi centro", di cercare "terze vie" e roba simile, di annacquarsi, di inseguire destra e moderati sul loro terreno, finirà inevitabilmente per perdersi. E per perdere. Al tempo stesso, il grande avanzamento della Linke, che dura ormai da 5/6 anni senza conoscere sosta, rivela quanto e come una Sinistra che tenga semplicemente la barra dritta, rifuggendo sia arroccamenti identitari (chi pensa che la Linke sia paragonabile al Prc di Ferrero è fuori strada. Così come chi la vedesse come una forza "estremista" o "antigovernista". Tutt'altro: la Linke, a certe condizioni, è sempre stata disponibile a governare), sia tentazioni neocentriste, cresce e cresce bene. Come, d'altronde, già dimostravano gli stessi Verdi tedeschi (nati riunendo tutti i "reduci del '68" in una forza politica che potesse stare a Sinistra dell'SPD, e giunti sin dagli anni '90 ad ottimi livelli, per poi crescere ulteriormente fino ad oggi).

E' una lezione che bisogna cogliere anche nel nostro Paese. La risposta alla crisi della Sinistra non è nè quella che ha trovato Fassino (che addirittura è andato ben oltre Schroeder "e allievi", sciogliendo i DS in una nuova forza che nemmeno è più di Sinistra, neanche nel nome, ed in questi giorni sta rivelando tutte le sue contrasddizioni), nè quella che ha trovato uno come Paolo Ferrero, che ha reagito alla sconfitta portando Rifondazione sull'arroccamento identitario ("Rifondazione per l'oggi e per il domani", "alle elezioni sempre con falce e martello", eccetera eccetera...). La Sinistra rinasce se trova il coraggio di rinnovarsi rimanendo se stessa. Di aprirsi a "nuove storie", di unificare le sue radici, senza però mai lasciarsi andare a derive centriste e roba simile.

In Italia, tra mille difficoltà, c'è chi sembra aver preso questa strada. Al momento, però, è un piccolo soggetto (non piccolissimo, un milione di voti...), con tanti nemici. Se riuscirà a resistere, e ad andare avanti, può essere davvero la carta giusta, quella decisiva per ricostruire un fronte che possa opporsi alla destra e puntare a sconfiggerla. Dipende però anche da tutti noi. E dal sostegno che daremo a questo progetto.

Da qui si vedrà anche se e quanto avremo imparato la lezione tedesca.