martedì 16 novembre 2010

Cosa c'insegna la vittoria di Pisapia

Congratulazioni ai Compagni di Milano per aver costruito una vittoria che ha dello storico. Milano che vede prevalere il candidato di SEL è qualcosa che in pochi potevano immaginare. E' successo ed è qualcosa di molto importante. Segna che la Politica può vincere ancora.

Seguendo la campagna tramite le notizie che leggevo sui giornali, quel che vedevo su Facebook, e, in parte, tramite qualche contatto che ho a Milano ed "in zona", ho visto questo risultato concretizzarsi pian piano. E penso che da questa vittoria ci sia molto da imparare.

Innanzitutto: quello che molti chiamano "effetto-Vendola" (il pienone che Nichi riscuote dovunque vada, ormai) ha avuto, indubbiamente, il suo peso. All'iniziativa svolta a sostegno di Pisapia c'era un numero di persone inimmaginabile. E questo di certo aiuta. In un'altra situazione sarebbe stato più complicato.

Altra cosa di cui tener conto è che probabilmente il Pd non ha azzeccato in pieno la strategia. Quando s'è ufficializzato il sostegno a Boeri, leggevo vari iscritti e simpatizzanti del Pd che mugugnavano. La candidatura di Boeri probabilmente ha diviso la base del Pd, favorendoci.

Ma la candidatura di Pisapia ha avuto una sua forza propria, che ne ha segnato il successo. Chi pensa che qualunque candidatura possa essere vincente (e sto vedendo in alcuni questa tentazione) credo abbia capito ben poco di questa vittoria.

Primo: Pisapia rappresentava una candidatura ben radicata sul territorio. A quanto ho visto, non aveva bisogno di "farsi conoscere". La sua attività, personale, professionale e Politica, s'era sviluppata in massima parte a Milano. Ed aveva già avuto modo, in anni ed anni, di essere protagonista positivo e "visibile" di parecchie vicende molto conosciute in Città.

Secondo: Nulla è stato improvvisato. Pisapia correva per vincere, non per "gettare un seme", ed ha costruito sin da subito la sua campagna (avendone i mezzi, politici e "tecnici") in tal senso. Poi vincendo l'ha gettato eccome, un seme, e ben migliore...Ma è un altro discorso. La sua non era una candidatura di rottura, o "d'alternativa", o che mirava a rappresentare "l'altro Centro-Sinistra". Ha costruito una leadership che gli elettori del Centro-Sinistra hanno visto come riconoscibile. E tutto, nella Campagna Elettorale, è stato ben studiato e pianificato.

Terzo: Attorno a Pisapia s'è raccolto un bel pezzo di Sinistra milanese. Non solo era appoggiato da TUTTI i Partiti della Sinistra, e non solo da SEL, ma con lui c'era pure un bel numero di associazioni e movimenti. Non era da solo, è stato capace di aggregare. Ed era un nome che poteva unire ed ha unito. SEL di Milano ha fatto la scelta giusta anche in questo.

Quarto (ma non in ordine di importanza): la frase che Pisapia ha messo sulla sua presentazione ufficiale in vista delle Primarie. "Credo fortemente in una Sinistra che sia capace di dialogare, e penso che oggi il Centro-Sinistra sia il vero motore di cambiamento". Queste parole non solo sono assolutamente coerenti con SEL (e molto simili a quanto dice spesso Nichi), ma sono, per chi vuole essere coerente col progetto di SEL, un assoluto "must".

O SEL è questo, una Sinistra aperta, che punta ad aggregare, che rifugge da ogni settarismo, che considera un valore (e non un compromesso snaturante) il costruire alleanze con chi le è vicino, che fa le cose giuste per vincere, che vuole rendere il Centro-Sinistra il motore del cambiamento, o semplicemente non è.

Questo SEL è stata in tutti i momenti in cui è stata vincente. Questo è stata la candidatura, vincente, di Giuliano Pisapia. Bisogna fare in modo che SEL sia questo ovunque e sempre (correggendo le storture presenti dove qualcuno facesse confusione), ed avrà un grande futuro davanti. Anche perchè l'altra cosa che dimostrano le Primarie di Milano è che il PD, per problemi strutturali (che chi ne aveva avversato la nascita aveva ampiamente previsto, venendo preso per pazzo, ma che forse si sono avverati anche peggio), rischia di lasciare delle voragini. Che qualcuno, per il bene di tutti, deve pur riempire. Magari rendendo il Centro-Sinistra anche più competitivo. Com'è stato in Puglia. Come mi auguro sia anche a Milano. E come, a quel punto, potrebbe essere in tutta Italia.

venerdì 17 settembre 2010

Walter, ancora tu? Non dovevamo non vederci più?

Della serie "a volte ritornano", fa la sua ricomparsa Walter Veltroni. Si, lui. Quello che aveva promesso "quando smetto di fare il Sindaco di Roma me ne vado in Africa". Magari l'avesse fatto.

E invece no, è voluto tornare sulla scena politica nazionale. L'aveva di fatto lasciata nel 2001, ritagliandosi un ruolo da amministratore locale (pur importante), dopo aver mandato i DS a picco (con lui la Quercia toccò il minimo storico, sprofondando al 16%). Dopo che Fassino aveva avuto quell'altra "bella idea" di sciogliere i DS per fare il PD, lui decide che il posto di Segretario di quel Partito gli interessa, si candida alle Primarie e le vince.

Come sia andata, purtroppo, è cosa nota. Il Centro-Sinistra era al Governo, ed il PD era il Partito principale di quella maggioranza. Invece di fare ciò che avrebbe fatto qualsiasi Partito in una simile situazione (cementare la coalizione, proteggere il Governo...), lui che fa? Fa di tutto per creare tensioni. Spinge il suo Partito a portare avanti posizioni in netto contrasto col programma elettorale, provocando tutte le ben note liti interne alla maggioranza (grazie tante, t'accordi su un Programma e poi qualcuno ne vuole fare carta straccia! Che modo di fare è?). Nel frattempo salva Berlusconi, che era in difficoltà con i suoi alleati, facendone "il principale interlocutore", e rafforzandolo inevitabilmente. Per la cronaca: gli unici "ministri in piazza" ai tempi del Governo Prodi furono Di Pietro (IDV) sull'Indulto (si, Di Pietro, l'unico che lui si tenne come alleato), e Mastella (UdEur) e Fioroni (...PD! E fedelissimo di Veltroni, per giunta!) al Family Day. Chi racconta il contrario racconta BUGIE, ci sono tutte le cronache dell'epoca che narrano come tutti gli altri, anche quando c'erano tensioni in maggioranza, dalla piazza se ne tenevano lontani. Quindi anche questa scusa è FALSA.

Ma non è finita. Come ricorda Prodi, è lui che fa cadere il Governo. E poi sfascia definitivamente la coalizione. Col "voto utile" riesce a salvare la faccia ottenendo un 33% per il suo Partito (vampirizzando gli ex alleati, cosa che crea difficoltà ancor oggi ad un Centro-Sinistra che in molte sue parti è ancora da ricostruire. Vendola con SEL e "oltre SEL" sta dando un buon contributo, ma perchè siamo giunti a questo punto?), ma consegnando a Berlusconi la vittoria più larga della storia: 9 punti di vantaggio, nonostante avesse perso l'UDC.

Questo si chiama DISASTRO. Completato dalle sconfitte a valanga a livello locale. 15 giorni dopo, al ballottaggio, il Centro-Sinistra perde Roma (la "sua" Roma...). In autunno si perde l'Abruzzo. A febbraio persino la Sardegna. Che altro si voleva?

Ora però, non contento, si ripresenta. Al suo fianco i "fedelissimi", Fioroni e Gentiloni. Ma anche un suo "storico sostenitore" come Fassino pare essersi rotto di lui. Vuole tornare sulla scena nazionale, e rivuole quella "politica dell'autosufficienza del PD" che ha fatto tanti disastri in passato.

UOLTER, MA QUANDO TE NE VAI?


(Video del 1997. Per la cronaca, la manifestazione era della CGIL. Ed in piazza c'andò D'Alema, all'epoca Segretario del PDS)

Perchè bisogna avere un po di coerenza nella vita. Aveva detto che andava in Africa, sarebbe ora. Ha già fatto inqualificabili disastri, ed ora? Ancora tu? Non dovevamo non vederci più?

domenica 15 agosto 2010

Quando la malavita pugliese disse: "Vendola ha le ore contate"

Una storia risalente al '93, che molti della mia generazione magari non conosceranno, appunto per ragioni anagrafiche.

Una storia che andrebbe maggiormente conosciuta, per capire meglio chi è Nichi Vendola.

Questo l'articolo preso dall'archivio de "La Stampa", che ringrazio per permetterci di mantenere viva la memoria (cliccare link).

"La prima voce e' arrivata da Trani dice Vendola . Un compagno che ha dei contatti con la malavita locale mi ha avvisato: "Il vostro onorevole ha le ore contate", gli hanno detto". Grazie a Dio quei criminali avevano "sbagliato i conti", e Nichi è ancora qui.

Allora come oggi, lottava per il bene della nostra terra, nonostante la paura, che lui stesso ammetteva: "So che non sono tranquillo quando attraverso la strada, so che mi viene il batticuore quando chiamo per nome i miei nemici. Ma so anche che la paura non puo' essere uno scudo per nascondersi e per tacere". Allora come oggi, aveva nemici anche qui: "Tra i deputati pugliesi ce ne sono alcuni che ho definito la nomenklatura della vergogna. Frenano, minimizzano, parlano di lotte di paese. Sono loro i veri nemici: negano la mafia, la proteggono con le loro menzogne".

"Do' fastidio a molti". Questo senza dubbio. Grazie Nichi. Per aver dato fastidio a tanta gente. E perchè la tua storia dice chi sei. Anche in certi momenti in cui qualcuno tenta di buttarti addosso tanto fango. Non cambiare