sabato 18 giugno 2011

La Sinistra e l'eterno gioco del +1

Ma come, la Puglia approva una legge storica, che rende ufficialmente "Azienda pubblica" l'Acquedotto, cancellando l'Spa, ed invece di festeggiare, come si dice a Roma, "si sta a guardà il capello"?
A Sinistra, in una certa tradizione della Sinistra soprattutto, siamo molto bravi a farci male da soli.
Due sono i mali, ormai storici, della Sinistra, specie negli ultimi 15/20 anni.
Da un lato coloro che ritenevano/ritengono che i propri valori siano magari tanto belli, ma che per vincere, chissà perchè, bisogna rinunciarvi, a poco a poco, rinunciando infine anche ad essere Sinistra. Questo modo di ragionare ha portato a strozzare a poco a poco il mio ex Partito (i Ds) ed infine a far nascere il Pd.
Dall'altro i "duri e puri", quelli che non rinunciano mai all'eterno gioco del "+1". Si fa qualcosa? Non va bene. Perchè si vuole di più. E chi quella cosa l'ha fatta, magari, diventa "il traditore". Si tenta un allargamento del fronte per vincere una battaglia? Noooo! "Con quella gente (spesso gente di Sinistra con la quale hai semplicemente avuto divergenze su 1-2 punti) mai! Voglio costruire qualcosa di più!". E chissenefrega se quel "qualcosa in più" che vogliono loro non si può avere, o quantomeno per arrivarci, un giorno, bisogna passare per quel che loro rifiutano. Loro sono i "duri e puri", se tu fai 100 loro "vogliono 101", ed il 100 che fai diventa "poco", e chissenefrega se prima eri zero.
Simili esemplari si trovano in vari contenitori. Ne sono pieni partiti come "Federazione della Sinistra", "Sinistra Critica", "Alternativa Comunista" (????) e simili, che in fin dei conti proprio a questo ragionamento devono la loro esistenza ("Sinistra non mi basta, io sono Comunista e voglio la falce e martello", e chissenefrega se TANTA gente della Sinistra per questo rimaneva lontana). Si fonda su questo il cosiddetto "Movimento 5 Stelle", che di Sinistra non è a dirla tutta, ma da Sinistra pesca la gran parte dei suoi voti (e molti suoi militanti), e che guarda caso nell'ultima campagna elettorale ha assunto come principali obiettivi polemici chi? Berlusconi? Letizia Moratti? Gianni Lettieri? No! Bersani? Neanche! Nichi Vendola e Giuliano Pisapia! E questo è tutto dire. Ma ce ne sono molti anche fuori da questi "contenitori". Li trovi, sparsi qua e la, tra i senza appartenenza (NON tutti i senza appartenenza. E questo vale per tutte le categorie che citerò d'ora in poi), dentro le associazioni, i movimenti, le sigle sindacali (ci sono molti sedicenti sostenitori di Landini che di Landini hanno capito poco-nulla...), qualcuno (pochi) in realtà, purtroppo, lo si trova anche nel mio Partito, che pure è nato sulla rottura con certi modi di ragionare, ma certa gente pare non averlo capito.
E insomma, torniamo alla Puglia.
2-3 anni fa il risultato ottenuto qualche giorno addietro era addirittura impensabile. L'Acquedotto Pugliese nel 1999 era diventato un'S.p.a., con l'obiettivo di privatizzarlo nel giro di qualche anno. E intanto "lo si lasciava morire", con una rete colabrodo ed un bilancio in profondo rosso. Sembrava già "un atto radicale", a suo tempo, aver bloccato la sua vendita nel 2005, e lavorare per risanarlo (operazione riuscita). Era impensabile arrivare a quel che si è raggiunto oggi.
Oggi, "nero su bianco", l'Acquedotto Pugliese è una "azienda pubblica". Il vecchio "Aqp S.p.a." va in pensione. Si costituisce anche l'autorità idrica regionale, che deve dettare le regole sulle tariffe, adeguandole ai redditi, compatibilmente col bilancio dell'Ente. Il tutto il giorno dopo della vittoria al Referendum.
Ci sarebbe di che festeggiare. E invece?
E invece, non ci credo: polemiche!!!!!!! Non voglio nemmeno entrare nel merito di certe questioni, alcune mi appaiono di lana caprina, altre totalmente assurde. C'è chi dice che "il manager scelto dalla Politica non va bene" (in TUTTE le aziende pubbliche è così, la polemica appare persino pleonastica dopo che per l'azienda pubblica hai fatto la battaglia, ma soprassediamo), "vogliamo la gestione ad un comitato di lavoratori" (???), si fa la polemica sulla mancata erogazione gratuita dell'Acqua (che costerebbe 80 milioni che non si hanno, nell'attuale situazione finanziaria). ED IN TUTTO QUESTO IL RISULTATO OTTENUTO PASSA QUASI IN SECONDO PIANO!!
Ma come ragiona certa gente?
E chi questo risultato l'ha conseguito, invece di essere apprezzato per quel che è riuscito a costruire (contro tutto e tutti, in certi momenti. Ricordiamo quanto questa vicenda poteva costargli in fase di ricandidatura, col Pd che nicchiava...), viene attaccato. Perche "noi siamo i puri", e "noi vogliamo di più".
Storie simili, nella vicenda pugliese, non sono nuove.
A Taranto, dove si sono dimezzate le emissioni di diossina, dopo un braccio di ferro infinito con un Governo che non ne voleva sapere (primo nemico di questa legge il Ministro dell'Ambiente...) ed un'azienda che minacciava di lasciare centinaia di disoccupati. Altre leggi definite o in via di definizione su benzoapirene ed altri inquinanti.
...e che succede?
Che c'è gente, guidata da uno (tale Carlo Vulpio ex candidato Idv poi in lite anche con Di Pietro e De Magistris...) che poi finisce a fare l'opinionista principe nel programma di Sgarbi, che attacca la Regione accusandola di non fare quel che sarebbe necessario. Quel che si è fatto, con tanto sforzo? Non vale niente. Ma gli esempi potrebbero continuare.
Gli inceneritori, ad esempio. Vendola chiude tutti quelli previsti dalla parte pubblica (5, enormi, il più grande previsto a Trani, e doveva costruirlo un certo Pino Grossi ora ospite del carcere di S.Vittore...). Su quelli fatti dai Privati (cmq di dimensioni inferiori e diversi) impone la Via, convoca le conferenze dei servizi, ma più di questo, per legge, non può fare. Perchè sono considerati impianti industriali, e quindi la competenza è del Governo.
E per certa gente cosa rimane? Che Vendola sarebbe "l'amico degli inceneritori che fa gli accordi con la Marcegaglia" (fa così ridere, pensando agli scontri nazionali tra i due, che non meriterebbe manco di essere commentato). Ed i 5 che ha chiuso (che ci sarebbero stati a prescindere dagli altri)? E tutti i controlli che ha imposto, costringendo in qualche caso a modificare i progetti ed a rinviarne di anni l'apertura? Ed il fatto che a livello nazionale (cioè nell'unico ambito dove certe cose si decidono) si sia sempre battuto contro? Non conta. "Noi non vogliamo nemmeno quelli (che lui non può impedire, ndr), tu sei traditore". +1, e continua il massacro
Ancora su Taranto: si costruisce un Ospedale pubblico, di eccellenza, dove la Regione ha il controllo totale e detta tutte le regole, spendendo molto meno di quanto si sarebbe speso facendo diversamente (e facendo diversamente bisognava affidare la cosa a Rossana Di Bello). "Eh ma è coinvolto Don Verzè, non mi piace". E scoppia la polemica. Forse si preferiva lasciare Taranto senza una struttura oncologica di cui aveva un ENORME bisogno.
O l'assurdità delle assurdità. Tedesco e Frisullo da altri (NON solo del centrodestra) sarebbero stati difesi a spada tratta fino in fondo. Lui al primo spiffero li ha rimossi, andando anche a scontrarsi col Pd. Unico in Italia a fare cose simili. Eppure? Eppure finisce nella polemica. "Non doveva nominarli sin dall'inizio". E buonanotte a tutti i progressi che, anche in quel campo, si sono fatti. Non valgono niente. Sempre in cerca del "qualcosa in più che non c'è". E mancando quello, sempre all'attacco di chi ti da quello che c'è.
Questo gioco del "+1", questo cercare sempre il capello in chi è dei nostri, questo fare i "duri e puri" (poi sulla "purezza" di chi parla in certi casi, da Grillo in giù, ci sarebbe da parlare). E' qualcosa di antico. Ne fu vittima Enrico Berlinguer, al quale molti cosiddetti "esponenti della nuova Sinistra" (molti di questi oggi stanno nel PDL) cantavano "Beeh beeh Berlinguer", "Il PCI non è qui lecca il culo alla DC", e si organizzava quella contestazione terrificante a Lama nel '77. In questo clima si costruirono le sconfitte degli anni successivi che ci hanno portato a tutte le cose che non sopportiamo oggi.
E' un vizio che non passa, evidentemente. Chi, a Sinistra, tenta di fare cose concrete, di crescere, di avere una Sinistra più grande, diventa il nemico n.1 per questi "duri e puri" che vogliono conservare qualcosa che per loro evidentemente vale più di qualunque risultato.
E non imparano nemmeno da disastri come quello del 2008, che doveva aver seppellito per sempre certe posizioni, e invece...
Non pensiamo, non riteniamo, che queste siano "richieste di qualcosa di meglio a cui dovremmo tendere". A "qualcosa di meglio" già tendiamo. Se non lo si raggiunge è perchè nelle condizioni date evidentemente non lo si può fare.
Queste cose sono un gioco al massacro. Andarci dietro significa farci del male. Rendiamocene conto, e rendiamoci conto di quanto parlare in questi termini non porti a nulla. Isoliamo chi le diffonde. E stiamo attenti. Altrimenti non solo non avremo "101", ma non avremo nemmeno "1". Perchè resteremo a zero per sempre.
Sosteniamo chi tenta, da Sinistra, di fare le cose concrete. Anche se non sono perfette. Chè la perfezione non è di questo mondo. Ma se stiamo a cercare l'1 che manca, invece di valorizzare quel che abbiamo e stiamo costruendo, dimenticandoci di quanto NON sia scontato, facendo sempre l'analisi del sangue, spaccando il capello in 4, beh, come diceva qualcuno, "non vinceremo mai". E non costruiremo più nulla di concreto. Rimarremo con le nostre belle perfezioni ideali. Ma la realtà continua ad andare da un'altra parte.
E allora, come diceva Don Milani, "a che serve avere le mani pulite se le hai tenute in tasca?".
NO ai duri e puri