giovedì 30 ottobre 2008

Non possiamo fermarci qui

Partecipare al movimento contro la Riforma Gelmini è un'esperienza davvero bella.

Ho partecipato a tante manifestazioni, assemblee, momenti d'informazione. Oggi, come annunciato qui, qui, qui, qui, e qui, ho partecipato alla manifestazione che s'è tenuta a Trani, indetta dall'UDS. Eravamo un migliaio. Che non è poco. Ad altre manifestazioni ho partecipato negli scorsi giorni e nelle scorse settimane, soprattutto a Bari. In una di esse, due giorni fa, eravamo solo Studenti Universitari. Ed è stata enorme. Qualcosa che non accadeva da tanto, tanto tempo.

Questo Movimento sta facendo miracoli. E' riuscito a sensibilizzare vasta parte dell'opinione pubblica, che inizialmente sembrava distratta da alcuni irrilevanti dettagli a cui i media avevano dato molto spazio (e devo dire che in un mio precedente intervento avevo sottovalutato la capacità di molta gente di capire quanto e come le cose stessero diversamente. Me ne scuso, e con sollievo). E' riuscito a far manifestare insieme Studenti, Genitori ed Insegnanti. E' riuscito a creare una mobilitazione che non s'era mai vista nemmeno negli anni delle lotte contro la Moratti, quando ero uno Studente Medio anch'io.

Non possiamo fermarci qui. Il Movimento deve andare avanti. Che sia davvero "solo l'inizio". E' necessario, fortemente necessario. Perchè ora, molte delle possibili strade per bloccare questi decreti, Referendum in testa, richiedono una forte sensibilizzazione della gente, un lavoro certosino di spiegazione, a tutti i cittadini, di quali barbarie contenga questa cosiddetta "riforma" (dall'arretramento di 30 anni della Scuola, alla privatizzazione di fatto delle Università, con relativi tagli di 8 ed 1,5 miliardi di Euro...). Solo un Movimento che non si fermi, e che cresca, può svolgere un simile lavoro.

Andiamo avanti. Fermiamo questa barbarie.

martedì 21 ottobre 2008

Ciao, Vittorio

Ieri è scomparso Vittorio Foa.

Una figura storica della Sinistra Italiana c'ha lasciato. Aveva lottato contro il Fascismo, e s'era poi impegnato nell'Assemblea Costituente e nella vita politica del nostro Paese.

Negli anni '60 è tra i fondatori dello PSIUP, che marcò una concezione autonoma ed unitaria della Sinistra. Poi, quando lo PSIUP confluisce nel PCI, è tra coloro che fondano il PDUP. Negli anni '90 aderisce al PDS.

Nel corso di tutta la sua vita, spesa in gran parte nella Politica, nel Servizio al Paese, ha mostrato un'acutezza di pensiero ed un'intelligenza di altissimo livello.

Una grande perdita per la Sinistra. Una grande perdita per l'Italia.

Per ricordarlo al meglio, non possiamo far altro che impegnarci al massimo in quel che lui ha fatto per tutta la sua vita: lavorare per un Paese migliore, lavorare per portare avanti le nostre idee.

Ciao, Vittorio. Ci mancherai

giovedì 16 ottobre 2008

I padroni delle ferriere

Uno dei meriti dell'ultima puntata di Anno Zero, che ha mostrato un po dei drammi della precarietà spesso tenuti oscuri, è anche quello di aver fatto parlare un "giovane imprenditore", uno di 30 anni che qualcuno definirebbe "un lavoratore che in più rischia".

Si, è un merito.

Perchè ha mostrato un esempio di chi è davvero rappresentativo degli imprenditori italiani: gente che, se non fosse per il look tanto curato e "giovanile", sembra provenire dritta dall'800.

Premessa: è chiaramente uno che ha ereditato l'azienda da papino, il classico "rampollo"...Uno che non ha mai lavorato veramente in vita sua. Come il 90% degli imprenditori italiani.

Dice seraficamente, e con tono sprezzante (ed è quello che risulta più indigesto), che lui quelli che cercano il lavoro stabile non li assume, "non è lo spirito giusto". Lo "spirito giusto" è quello di accettare evidentemente che quelli come lui abbiano il potere di decidere il tuo destino in qualunque momento e senza motivo, evidentemente...Non solo! Un'altra cosa che porta a non essere assunti è quella di preoccuparsi dell'orario di lavoro! Devi essere sempre a disposizione di Sua Maestà...

Di fronte alle precarie che avevano perso il lavoro (tutte donne di mezza età, che si sono ritrovate senza lavoro, con le conseguenze che si possono immaginare), e che per provocazione avevano fatto un video in cui dicevano "ci vendiamo per un lavoro", e facevano uno striptease dietro un velo, il suo messaggio è stato di apprezzamento! Dice che secondo lui dovevano metterlo nel curriculum, perchè "esprime creatività"...

Magari avrebbe apprezzato anche di più se fossero andate oltre lo stiptease, e levando il velo?

Signore e signori, l'imprenditoria italiana. Grazie a Margherita Grambassi e ad Anno Zero per avercela mostrata. Altro che "lavoratori come gli altri che in più rischiano". Abbiamo di fronte, salvo qualche pur rimarcabile eccezione (ma che eccezione resta), gente che s'è ritrovata con la pappa pronta e si sente per questo in diritto di disporre a suo piacimento della vita della gente. Questa non è imprenditoria. E' gente che viene dalla Prima Rivoluzione Industriale. E per di più si permette di giudicare chi ha lo spirito giusto e chi ha lo spirito sbagliato.

Per loro i lavoratori non sono persone che hanno i loro diritti ed una loro dignità. Sono merce. Che deve, appunto, "sapersi vendere".

Sarebbe il caso di capire che questa gente non può portare nulla di moderno a questo Paese, e che non ci può essere nessuna equidistanza tra loro e quelli che davvero mandano avanti l'Italia, i Lavoratori, che devono invece tornare ad essere difesi sempre, comunque ed a spada tratta, come certa gente da troppo tempo non fa più.

E sarebbe il caso di non chiamare più questa gente "imprenditori". Sarebbe il caso di chiamarli col loro nome. Quello che si utilizzava a quei tempi, che speravamo tramontati. "I padroni delle ferriere".

E regolarsi di conseguenza.

domenica 12 ottobre 2008

ECCOCI


Così tante persone se le immaginavano in pochi. Piazza Bocca della Verità era stracolma, stavamo strettissimi, e tantissima altra gente era rimasta fuori.
300mila persone, la cifra dichiarata. "Ad occhio" ne ho viste anche di più.
Una riuscita simile, considerando il quasi totale oscuramento che questa manifestazione ha subito da quasi tutti i media, ed il fatto che non aveva supporti esterni, almeno a livello ufficiale ed organizzativo.
Eravamo in tantissimi, e "cosa eravamo" era sin troppo chiaro. Dalle migliaia e migliaia di bandiere rosse (e verdi) che coloravano il corteo. Dallo spirito che ci animava, di contrapposizione netta a questo pessimo governo (meraviglioso in tal senso uno striscione di SD: "Riapriamo il dialogo: Vaffanculo!"), di posizioni nette, dalla Scuola alla difesa di Lavoro e Contratto Nazionale, dalla lotta senza quartiere alla precarietà (non consideravamo "la flessibilità come forma moderna del lavoro", ma come un male da combattere) al no al nucleare, e così via, che esprimevamo. Posizioni che non appartengono, alcune non del tutto, altre niente affatto, ad altri.
Questa grande manifestazione è stata la voce della Sinistra.
Ne hanno dette molte. Hanno detto che la Sinistra fosse morta. Hanno detto che dovesse essere rappresentata in altre maniere. Che dovesse ridursi a corrente interna a partiti di centro. Che anche il tentare di farla vivere in forma autonoma fosse una perdita di tempo. Un voler reinfilare il dentifricio nel tubetto.
Ieri è giunta la risposta: ECCOCI. Siamo la Sinistra. Siamo vivi. Siamo qui.
A lottare fino in fondo contro questo governo. A lottare contro una dirigenza reazionaria di Confindustria. A portare avanti le nostre battaglie, quelle che la Sinistra porta avanti in tutto il Mondo, e che, specie nella situazione odierna, sono più moderne che mai, e non hanno nessun bisogno di cambiare forma e farsi rappresentare da altri.
Ed oltre alla Sinistra, questa manifestazione (dopo quelle studentesche del giorno prima) dimostra anche l'esistenza dell'Opposizione. Di un'opposizione vera, che fa barriera contro le politiche di questa destra così barbara che abbiamo in Italia. Che ci si oppone, chiaramente, nettamente, senza cercare "cose da salvare" che non esistono, o margini per un "dialogo" che non può portare a nient'altro che a dare ancor più forza alla loro azione disastrosa.
Sembrava sparita, l'Opposizione vera. In Parlamento non s'è vista (se non sui temi della Giustizia, su cui s'è ben mosso Di Pietro). Qualcuno esultava anche, per questa scomparsa, parlando di "una politica più moderna, senza contrapposizioni" (ogni maestro del pensiero liberale e democratico inorridirebbe: in Democrazia c'è l'Opposizione, che si contrappone, avendo diverse idee, non "una minoranza che dialoga". Sennò non è Democrazia, è pensiero unico).
E invece no. LA SINISTRA C'E'. E l'Opposizione c'è. E riparte.
Ci siamo ripresi la parola. "Il diritto di dire e fare" (e il dovere, aggiungo), come ha ben detto Claudio Fava.
Chi riesce, in queste condizioni, a stimolare una tale partecipazione, non può certo definirsi qualcosa di passato, di superato, di esaurito. Esiste, rappresenta una grande parte del Paese, e deve quanto prima ritrovare un'adeguata rappresentanza istituzionale, anche per il bene della nostra Democrazia, che sulla rappresentanza si fonda.
Quanto alla Costituente di Sinistra, ed al dibattito che essa provoca a Sinistra, credo che la manifestazione di ieri sia la dimostrazione migliore della sua necessità. Illuminante in tal senso l'intervento di Mattioli dal palco. Abbiamo obiettivi comuni troppo grandi, per non costruire l'unità, per non lavorarci tutti assieme. Il popolo della Sinistra, quando è unito, realmente e per lo stesso obiettivo, può fare grandi cose. Il popolo dell'11 ottobre merita un soggetto politico, uno ed unitario, che lo rappresenti. Sarebbe assurdo non darglielo.

domenica 5 ottobre 2008

Qualche domanduccia ad "A Sinistra"

Qualche giorno fa, la testata online di Aprile (che trovate tra i link di questo blog) pubblicava un articolo di Famiano Crucianelli che annunciava la nascita di "A Sinistra", ennesima associazione della cosiddetta "Sinistra PD", che riunisce in gran parte ex componenti della Sinistra DS o di Sinistra Democratica che si tirano fuori da SD e dal suo progetto, andando nel PD o "vicino al PD", con l'obiettivo dichiarato di "portarlo a Sinistra" (???). Periodicamente ne spunta una, di queste Associazioni. Quasi sempre, salvo un'eccezione prima delle elezioni, è semplicemente un cambiamento di nome, e la sostanza resta la stessa. Di fronte all'ennesima associazione (e ad un articolo di commento di un rinnegato doc, uno dei profeti del "voto utile", che esprimeva tutto il suo entusiasmo per essa), ho ritenuto opportuno, dopo un anno e mezzo, fargli qualche domanda, con quest'articolo...A scanso di equivoci, dico subito che ringrazio tutti quelli che gli hanno dato spazio (tra cui la stessa testata su cui erano apparsi i due articoli a cui mi riferivo poco sopra)...

Ecco l'articolo:

Cari componenti di "A Sinistra", perdonatemi, anche per l'irriverenza che forse mostro, ma avrei qualche domanda da farvi.
E' un anno e mezzo, ormai, che promettete di spostare il PD a Sinistra. Avete cambiato più volte nome ("Di Sinistra", "Democratici, Laici e Socialisti", "Sinistra per Veltroni", "Una Sinistra per il Paese", "A Sinistra"...il prossimo qual'è?), ed avete anche convinto un po’ di gente, se è vero com'è vero che alle Primarie del PD, quando eravate ancora in pochi, avete portato qualche centinaio di migliaio di persone a votare la vostra lista. Gente tolta alla Sinistra, quella autonoma che non si riduce ad una corrente di minoranza di un Partito "riformista ma non di Sinistra" (Veltroni dixit)...
Beh, la prima domanda è: ci spiegate bene come pensate di farlo, e cosa, pur avendo un bel po’ di gente dalla vostra (e da quando, con la scissione di "Una Sinistra per il Paese" da SD, vi siete allargati, avete anche un po’ di "adesioni pesanti"), avete ottenuto?
Vi presentaste alle Primarie con grandi proclami, dalla "redistribuzione dalle rendite al lavoro" alla riduzione della flessibilità, dall'adesione al PSE all'intoccabilità dell'alleanza con la Sinistra (cito dal programma di "Sinistra per il PD"). C'è uno solo, di questi punti, su cui abbiate ottenuto qualcosa? Andiamo a controllare:
Sulle questioni economiche e del Lavoro, il PD ha sostenuto posizioni diametralmente opposte, l'alleanza con la Sinistra fu rotta proprio da Veltroni. Ed anche dopo l'arrivo del gruppo proveniente da SD, le cose non sono cambiate di molto. Anzi, siete sempre stati trattati come l'ultima ruota del carro. Le candidature di spicco sono andate tutte ad esponenti delle correnti di pensiero opposte alle vostre (da Calearo ad Ichino), mentre ai vs. esponenti sono stati dati solo posti di secondo piano. Il Programma del PD ha continuato a rispecchiare tutte le contraddizioni di quel Partito, che pure avevamo (si, AVEVAMO, tutti assieme) sempre denunciato. Lo stesso Veltroni ha rivendicato l'essere "non di Sinistra" del PD. E l'inizio di legislatura è stato deprimente, con la gara a "dialogare" (con un sordo). Mentre tutto lo stato maggiore del PD sembra più interessato alle varie PeR (???) che alle vs. iniziative, chiaro segnale che non vi considerano per niente, figurarsi se modificate la linea. Quindi, pare proprio che non abbiate ottenuto granchè.
E allora, cosa vi fa pensare di ottenere di più, in futuro, semplicemente facendo l'ennesima associazione (chè le precedenti non andavano bene?) e cambiando ancora nome?
Non ve ne siete proprio accorti che il PD ha un suo proprio DNA (che poi è quello che ha delineato il suo attuale Segretario), che non si può modificare? Che non può diventare quello che non è? Che non è penetrabile dall'interno? E può sbilanciarsi su alcuni temi solo se c'è qualche altro soggetto, abbastanza forte, pronto a fargli concorrenza (vedi Di Pietro sulla Giustizia e simili), e quindi, senza un forte soggetto alla sua Sinistra, dalla cui costruzione vi siete sfilati ed al cui progetto lavorate a togliere risorse, non si sbilancerà mai sui temi Sociali e del Lavoro?
Altra questione, qui mi rivolgo ai vari Crucianelli&c, che hanno lasciato Sinistra Democratica in febbraio/marzo: lasciaste SD accusandola di schiacciamento sulla Sinistra estrema, di rottura col Sindacato e di fine dell'ambizione di essere una Sinistra di Governo (cito dal documento di "Una Sinistra per il Paese"), e, cito ancora da lì, con l'ambizione di "essere parte attiva nel terremoto che continua a scuotere il sistema politico, e dei suoi esiti". Non ritenete che, con la collocazione che vi siete scelti, finite per essere più che altro proprio quegli "spettatori imparziali" che non volevate essere, dato che le posizioni del vostro interlocutore non le avete cambiate di una virgola? E lo vedete che le cose di cui accusavate SD, se mai sono esistite (ci sarebbe da discutere), ora di certo non ci sono più? Le prese di distanza dalle posizioni maggiormente estremiste sono all'ordine del giorno, così come il sottolineare il ruolo di "Sinistra di governo". Ed SD, come tutta la Costituente di Sinistra, è pienamente al fianco della CGIL, ne ha condiviso e sostenuto la mobilitazione contro il Governo e le posizioni sulle ultime vertenze (lo stesso non si può dire per il PD, che l'ha spesso anche attaccata tramite molti suoi esponenti, a cominciare da Letta, per finire a molti "veltroniani doc" dell'ala "liberal"...Per tacere delle posizioni del PD sul contratto nazionale, che dal loft vorrebbero indebolire, mentre la CGIL ne sta giustamente facendo un punto fondamentale). Non sono venute meno, quindi, tutte le ragioni che vi avevano spinto a scindervi da SD e fondare "Una Sinistra per il Paese"?
E infine, mi sia consentita un'ultima domanda: so che non tutti voi aderiscono al PD, ma se fate la corrente interna, ve lo dice uno che assieme a molti di voi l'ha fatto nei DS, volete farlo in maniera un tantino migliore? Incalzare un po di più? Non è stato un bello spettacolo vedere la cosiddetta "Sinistra PD" silente (se non, in taluni casi, addirittura plaudente), di fronte alla rottura dell'alleanza con la Sinistra, che ai tempi delle Primarie PD veniva giudicata intoccabile. E come su questo, su tanti altri temi (anche "di contenuto") fare la stessa cosa...
Nell'attesa che rispondiate a queste domande, vi comunico che, come non ho aderito al richiamo del "voto utile", che utile non era, alla stessa maniera non aderirò all'invito alla "adesione utile", e rimarrò, pur tra le mille difficoltà che questo comporta, "a Sinistra", ma sul serio, cioè con la Sinistra, quella vera, che (come anche gran parte di voi riteneva giusto, un tempo) decide di rimanere se stessa, e non una corrente di un partito di centro, e che ad un vero progetto di costruzione di una Sinistra autonoma, unitaria e di governo vi sta lavorando, col progetto della Costituente di Sinistra. E mi auguro che tutti gli uomini e le donne di Sinistra decidano di fare altrettanto.

Pubblicato su Sito Nazionale SD e su Aprileonline

giovedì 2 ottobre 2008

Moni Ovadia

Le parole di Moni Ovadia sulla situazione politica attuale. Mamma quant'è intelligente quest'uomo.