Per 4 anni l'SPD ha avuto in mano la carta vincente, e s'è rifiutata di giocarla. La carta vincente si chiamava "Governo Rosso-Rosso-Verde", con Verdi e Linke. Per cui nel precedente Parlamento tedesco c'era una maggioranza sufficiente. E che sarebbe stata la soluzione giusta per ricacciare la CDU da dov'era venuta, e riprendere in mano il bandolo della matassa...
Che quella fosse la soluzione giusta, lo dicevano i dati delle elezioni del 2005, ed il modo in cui ci si era arrivati. L'SPD aveva vissuto un continuo calo, dal 2003 in poi. Vale a dire da quando Schroeder s'era incaponito sull'Agenda 2010 (flessibilità, riduzione welfare...Nulla a che spartire con quel che abbiamo in Italia, sia chiaro, eh...Però, in quel contesto, erano misure indigeste, tantopiù che non erano per nulla necessarie. In realtà, ridurre il welfare non è MAI necessario, ma questo è un altro discorso...). Fino a che Lafontaine non aveva lanciato prima la WASG, e poi l'alleanza "Die Linke" (oggi partito unico), i consensi dell'SPD s'erano dispersi. Parte all'astensione, parte alla CDU. Lo rivelavano sia i sondaggi, sia tutte le elezioni dei vari lander. Poi Lafontaine s'era messo di mezzo, ed aveva recuperato consensi sia dall'astensione, sia dalla stessa CDU. Non solo: la stessa "grande rimonta di Schroeder" del 2005, che portò l'SPD ad un passo dal pareggio dei voti con la CDU (partendo però da molto indietro nei sondaggi), era avvenuta quando, lanciata la campagna elettorale, s'erano abbandonati i toni da "nuovo centro", e s'erano lanciate di nuovo le storiche parole d'ordine Socialdemocratiche, quelle che hanno rappresentato quel Partito per decenni.
Qualunque analisi non poteva che partire da qui: l'SPD aveva perso consensi, a vantaggio di CDU ed astensione, quando s'era "fatta centro". Ne aveva recuperati una parte, quando aveva ri-virato a Sinistra. Un'altra parte erano stati recuperati da due partiti più a Sx dell'SPD (Linke e gli stessi Verdi, arrivati ad un ragguardevole 8%). E se Linke e Verdi recuperavano voti all'astensione ed alla stessa CDU, era chiaro che voti fossero, e su quale bacino di voti bisognasse intervenire...
Era chiaro, per chiunque non volesse vedere la cosa coi paraocchi, che il problema, il motivo per cui la vecchia maggioranza SPD-Verdi non bastava più, era stato il troppo moderatismo. Che l'errore da correggere era lì. Un governo che comprendesse la Linke, e correggesse la rotta su certi punti, era la soluzione ideale per "ritrovarsi", per riprendere la strada dove s'era interrotta, e recuperare definitivamente i consensi. Inoltre, si sarebbe sbattuta la CDU all'opposizione per la terza volta consecutiva. Facendo tramontare la "stella" di Angela Merkel forse in maniera definitiva. D'altronde, esperienze di questo tipo erano già presenti (una su tutte, il comune di Berlino, dove l'SPD da anni governava con la PDS di Gysi, prima ancora che ci fosse la Linke).
Invece no. Si è scelto "con la Linke mai". Si è scelta la Gross Koalition. Nella quale, per forza di cose, il ruolo non poteva che essere subalterno alla CDU ed alle sue politiche, pur temperate. Di fatto, si portava avanti una politica che andava ad approfondire i difetti di quella precedente, attutendone i pregi.
Continuava il tracollo, nei sondaggi e nelle elezioni locali. Ma i successori di Schroeder, i suoi "pupilli" (Steinmeier, Muntefering...Tutta gente dell'ala destra del partito, alcuni di loro per giunta dichiaratamente contenti di governare con la CDU), sembravano non accorgersene. L'SPD diventava sempre più un colabrodo. E se una parte dei voti potevano essere recuperati da Verdi e, soprattutto, Linke, un'altra parte era inevitabilmente perduta. Verso l'astensione. O, peggio, verso la CDU (perchè "se l'SPD è questo, tanto vale...", ragionamento che in molti evidentemente hanno fatto, specie di fronte al fatto che la Merkel per 4 anni ha mostrato la "faccia buona", anche a costo di perdere qualche voto verso i Liberali...). Beck aveva provato a raddrizzare la linea, ma era stato fatto fuori.
I risultati erano inevitabili: l'SPD in 4 anni ha perso l'11% dei voti. Parte di questi voti sono stati recuperati da altre forze di Sinistra (notevole il balzo della Linke dal 7% al 12%, buono anche l'avanzamento dei Verdi, dall'8% al 10%). Ma inevitabilmente, un'altra parte era dispersa. E così la CDU, nonostante anch'essa abbia avuto un calo, è riuscita a trionfare. Ed a farsi, dopo 4 anni di Gross Koalition in cui ha vampirizzato l'alleato, il suo bel governo coi Liberali. Ed ora saranno cavoli amari.
La lezione tedesca è chiara: la Sinistra può vincere, convincere, avanzare, quando riesce ad essere se stessa. Lo stesso fenomeno "Linke" lo dimostra. Quando invece la Sinistra tenta di "farsi centro", di cercare "terze vie" e roba simile, di annacquarsi, di inseguire destra e moderati sul loro terreno, finirà inevitabilmente per perdersi. E per perdere. Al tempo stesso, il grande avanzamento della Linke, che dura ormai da 5/6 anni senza conoscere sosta, rivela quanto e come una Sinistra che tenga semplicemente la barra dritta, rifuggendo sia arroccamenti identitari (chi pensa che la Linke sia paragonabile al Prc di Ferrero è fuori strada. Così come chi la vedesse come una forza "estremista" o "antigovernista". Tutt'altro: la Linke, a certe condizioni, è sempre stata disponibile a governare), sia tentazioni neocentriste, cresce e cresce bene. Come, d'altronde, già dimostravano gli stessi Verdi tedeschi (nati riunendo tutti i "reduci del '68" in una forza politica che potesse stare a Sinistra dell'SPD, e giunti sin dagli anni '90 ad ottimi livelli, per poi crescere ulteriormente fino ad oggi).
E' una lezione che bisogna cogliere anche nel nostro Paese. La risposta alla crisi della Sinistra non è nè quella che ha trovato Fassino (che addirittura è andato ben oltre Schroeder "e allievi", sciogliendo i DS in una nuova forza che nemmeno è più di Sinistra, neanche nel nome, ed in questi giorni sta rivelando tutte le sue contrasddizioni), nè quella che ha trovato uno come Paolo Ferrero, che ha reagito alla sconfitta portando Rifondazione sull'arroccamento identitario ("Rifondazione per l'oggi e per il domani", "alle elezioni sempre con falce e martello", eccetera eccetera...). La Sinistra rinasce se trova il coraggio di rinnovarsi rimanendo se stessa. Di aprirsi a "nuove storie", di unificare le sue radici, senza però mai lasciarsi andare a derive centriste e roba simile.
In Italia, tra mille difficoltà, c'è chi sembra aver preso questa strada. Al momento, però, è un piccolo soggetto (non piccolissimo, un milione di voti...), con tanti nemici. Se riuscirà a resistere, e ad andare avanti, può essere davvero la carta giusta, quella decisiva per ricostruire un fronte che possa opporsi alla destra e puntare a sconfiggerla. Dipende però anche da tutti noi. E dal sostegno che daremo a questo progetto.
Da qui si vedrà anche se e quanto avremo imparato la lezione tedesca.
Ora tv! Il podcast di Pietro Folena
3 anni fa
4 commenti:
Non condivido l'analisi.
Non è quella la realtà tedesca.
Non è colpa dell'SPD.
Almeno non del tutto.
Le responsabilità sono di tutti.
In Germania, come ben sai vi è il sistema proporzionale. Pertanto la maggioranza si forma dopo il voto.
E una maggioranza, come è ovvio, per governare deve fondarsi su un'accordo SOLIDO.
E un accordo solido si basa su un compromesso solido.
Detto ciò, la colpa è distribuita fra i 3 soggetti.
La SPD sicuramente, ma anche Die Linke e Verdi.
La visione di sindacalisti ed ex comunisti è totalmente opposta a quella della maggioranza che guida l'SPD. Finchè la Linke non sorpassa la SPD, non può pretendere da quest'ultima significative concessioni.
Per i Verdi invece la questione è più complessa.
I Verdi tedeschi non sono un partito di sinistra tout court.
D'altronde, nessun partito verde al mondo lo è per natura (ad esempio, i verdi irlandesi, britannici, cechi e russi, pur aderendo al Partito Verde Europeo, sono di destra (In Russia sostengono Putin)).
Tuttalpiù lo diventa.
I Verdi tedeschi odierni nascono dall'Unione di 3 soggetti: I Verdi dell'Ovest (anarchici, trotzkisti e maoisti, tutti contestatori degli anni '60), la Bundnis '90 (alleanza di 3 movimenti politici della DDR anticomunisti di ferro) e i Verdi della DDR (che si può fare a meno di menzionare, ma anche loro anticomunisti).
Quindi, ci sono due culture verdi.
I verdi dell'est addirittura, in alcuni laender sono al governo con la CDU e non andrebbero mai e poi mai al governo in coalizione con Gisy (il quale a sua volta domina la Linke nei laender del'Est).
Ritengo improbabile in futuro, anche remoto, una coalizione che contempli Linke e Verdi, se non a prezzo di una scissione letale nei Verdi.
P.S.: non dimenticare il 2,1% ottenuto dal Partito Pirata tedesco (un partito liberale e liberista), che consiste nella sua quasi totalità in voti dei giovani di sinistra; partito che non è per sua natura nè di destra e nè di sinistra, ma che, in Germania, è schierato a sinistra.
Cosa c'entra? Semplice, i voti in uscita dalla SPD, non vanno solo a formazioni stataliste e/ o concertative, ma anche verso formazioni liberiste e decisamente europeiste (Verdi e, con riferimento all'Europa, seppur criticamente, i Pirati).
Quindi, la questione della crisi della sinistra tedesca è molto più complessa e non può essere interpretata come un semplice deficit di "sinistra" da parte della SPD.
L'SPD doveva cambiare linea per se stessa, innanzitutto.
Questa linea neocentrista e moderata le ha fatto perdere voti a catena. Senza l'Agenda 2010, probabilmente Gysi e company sarebbero ancora fuori da tutto, la CDU sarebbe all'opposizione da 11 anni (e non è detto che a quel punto non avrebbe avuto una crisi interna), e ci sarebbe ancora una maggioranza Rosso-Verde. Perchè per il resto quel Governo aveva funzionato perfettamente. E forse nemmeno ci sarebbe stata la scissione della WASG.
Chiaro che un cambio di linea rendeva a quel punto naturale allearsi con la Linke. Che a sua volta è sempre stata disponibile ad accordi (d'altronde, ripeto, già a livello locale l'esperimento esiste...).
Trovare l'accordo con i Grunen non era un problema: nella loro Direzione Nazionale, prima del voto, avevano detto chiaro e tondo: veto su alleanze con Liberali e CDU. Chiaro che, essendo difficile una maggioranza semplice SPD+Verdi, mettessero invece in conto un accordo con la Linke...Loro! Mentre l'SPD ancora vagheggiava di "coalizioni a semaforo"...Salvo poi arrivare all'ultima settimana a dire "pericolo liberali", quando oramai non era più credibile a lanciare un simile allarme...
I Pirati? Si, ci sono anche loro. Come in Italia ci sono Di Pietro e Grillo. Una SPD che "scalda i cuori", che ritrova una linea coerente con la sua storia (che, non dimentichiamoci, ha creato in Germania uno dei Welfare più solidi al mondo, roba che in Italia ci sognamo ancor oggi, nonostante i tagli subiti), non avrebbe nulla da temere da "Pirati e Corsari Neri"...
Ribadisco la mia contrarietà alla tua opinione sui Verdi. Sì, c'è il documento della Direzione nazionale, maio credo che se quell'alleanza fosse andata in porto si sarebbe verificata una scissione pesantissima (localizzata espressamente nei laender dell'Est)
In ogni caso, in Germania due sono le contrapposizioni insanabili, quella tra i blairiani SPD e i neoliberisti FDP (la differenza sta che i primi vogliono riformare il welfare mentre i secondi lo vogliono tagliare pesantemente e basta) e tra Verdi e Linke.
Più sanabili sono le contrapposizioni tra SPD e CDU/CSU (infatti han fatto la Gross Koalition) e tra SPD e Linke.
Ora. La coalizione a semaforo (socialdemocratici-liberali-verdi) sarebbe stata una ottima mossa strategica per i socialdemocratici: il debito tedesco si sta avvicinando a livelli italiani, banche sono state nazionalizzate (anche per colpa di Schroeder, non c'è dubbio, ma non solo) e, sebbene i tedeschi non siano evasori come gli italiani, oggi almeno una parte di loro abbastanza significativa chiede un alleggerimento fiscale (altrimenti FDP non sarebbe diventato il 3° partito di Germania). Un'altra indubbiamente chiede più stato (e infatti la Linke è il 4° partito).
Ma questa, è una situazuione precaria, in quanto il sistema politico tedesco si fonda su due partiti, attualmente deboli.
Pertanto SPD e CDU/CSU (ma anche gli altri) nel decidere le alleanze devono tenere conto della situazione interna prima di tutto al fine di tenere e guadagnare.
Fuori dai giochi resterà sempre la Linke (almeno al livello federale) perchè decisamente critica di questa Europa, mentre le altre formazioni sono tutte europeiste.
Non sottovalutar "pirati e corsari neri", anzi: non sottovalutare i verdi...
Parli di lezione tedesca? L'unica vera lezione, ad oggi, in Europa, pare la diano i francesi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Europe_Ecologie#Il_programma
Se non sbaglio Cohn-Bendit è venuto alla festa di Sel a Napoli.
I verdi pro-SeL rispondono alle critiche dei Verdi pro-Bendit che il francese sta con loro:
http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2009/mese/09/articolo/1534/
Ma pare che Daniel non sia molto entuasiasta di questo progetto:
http://www.unita.it/news/italia/88677/la_vostra_democrazia_quella_di_putin_e_chavez
http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=12948
E può permettersi di criticarlo, visto che il suo progetto è risultato vincente.
Tu come la vedi? Ha torto o ha ragione? Ha alcuni torti o ha tutti i torti?
I contesti sono diversi? E perchè?
Per come la vedo io, sicuramente paragoni tra Italia e Francia non si possono fare: Ma tra Francia e Germania sì, eccome. E quindi nemmeno tra Germania e Italia.
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