martedì 4 novembre 2008

90 anni fa terminava l'inutile strage...

90 anni fa finiva, almeno in Italia, la Prima Guerra Mondiale.

Un massacro come non se n'erano mai visti prima (purtroppo se ne vide uno ancor peggiore, qualche decennio dopo...). "Inutile Strage" l'aveva definita Papa Benedetto XV (il predecessore, nell'uso di quel nome, dell'attuale Papa). Ed aveva assolutamente ragione.

L'Italia aveva già avuto il Trentino in offerta dall'Austria per restare fuori dalla guerra. Non era così difficile riuscire ad arrivare ad ottenere i territori attualmente italiani.

Invece un Governo miope, sordo agli appelli del Papa come all'opposizione di Socialisti, Popolari e Giolittiani, decise che non potevamo proprio rimanerne fuori. La propaganda interventista definì i pacifisti come degli inetti. E ad essa si unì anche un certo membro del Partito Socialista, di cui dirigeva l'organo ufficiale, che tutt'a un tratto decise di dissociarsi dalla linea del Partito, violentemente, e ne fu per questo espulso. Passò a fondare "Il Popolo d'Italia", ottenne l'appoggio di molti imprenditori e si spostò sull'estrema destra, dalla quale avrebbe poi fondato un movimento politico. Il movimento si chiamava "fascismo", e l'esponente politico si chiamava Benito Mussolini.

Migliaia e migliaia di RAGAZZINI, più giovani di me, furono mandati sull'Isonzo e sul Carso, a morire in un carnaio terrificante. Si arrivò a chiamare alle armi persino i nati nel 1901, quasi dei bambini.

Molti di loro non ci misero molto, a capire cos'era la guerra. Ma non gli era permesso nemmeno lamentarsene mentre scrivevano alle famiglie. Rischiavano grosso. Già il Generale Cadorna li riteneva degli inetti, e scaricava su di loro (comportandosi di conseguenza, con loro) le colpe di eventuali sconfitte. Quando non ce la facevano (ed erano in molti), provavano a scrivere con l'inchiostro simpatico, o dietro i francobolli, cose tipo "Odio la guerra". In gran parte venivano scoperti. E passavano i guai.

Intanto in Italia c'era chi sulla guerra guadagnava. Eccome. Soprattutto i nostri imprenditori, che già allora in una cosa erano maestri: nel fare gli speculatori. Erano stati "il cuore pulsante" del fronte interventista. E su quel massacro seppero fare affari d'oro.

Non altrettanto "affare" fu per l'Italia, invece. Ci rimettemmo parecchio, economicamente. I debiti di quella guerra abbiamo finito di pagarli nel 1988. Ma soprattutto ci rimettemmo migliaia e migliaia di vite umane. Il numero noto è 650.000, i morti sul campo di battaglia. A questi si devono aggiungere tantissimi prigionieri degli austro-tedeschi, i quali, sull'orlo della sconfitta, non se ne potevano occupare, nè ricevevano aiuto da un Paese, il nostro, che li considerava "vili e disertori", e morirono, in molti, di fame o di freddo (vedi http://cronologia.leonardo.it/storia/a1918y.htm ).

A guerra finita, il Paese era nel caos. Un caos che produsse, poi, il fascismo. Che ci portò verso un'altra tragedia, più grande della prima.

In tutto il Mondo, più di 15 milioni di morti, tra militari e civili. Con varie altre conseguenze che purtroppo conosciamo bene.

90 anni dopo, vorrei vedere un ricordo di quell'evento che dica quanto sia brutta, insensata e schifosa la guerra. Magari una riflessione su quanta gente abbiamo mandato a morire in quella terribile maniera.

E' davvero brutto, molto brutto, vedere invece che questo Paese ricordi la cosa solo con tanta, tanta retorica militarista.

P.S.: Alcune cose che ho citato, le ho prese dal Documentario "Storia Proibita delle Guerre Italiane", che ho visto su History Channel un paio di mesi fa. Guardatelo, se lo rimandano...

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