mercoledì 5 novembre 2008

Auguri Obama. Ma non m'illudo

Ancora poche ore, e si saprà (salvo nuovi casi-Florida) chi è il nuovo Presidente degli Usa. Non sarà Bush, ed è già qualcosa.
Tutti i sondaggi dicono che sarà Obama.
Negli ultimi tempi, tutto il mondo politico italiano fa la corsa ad accaparrarselo, a definirsi uguale a lui. Persino berlosco, che è stato un cagnolino di Bush. Non mi unisco al coro.
Intendiamoci, spero fortemente che vinca lui. E da tempi non sospetti. Da quando molti "riformisti" lo ritenevano inadatto, e si riempivano la bocca di parole di appoggio alla candidatura di Hillary Clinton.
Per gli Usa, è assolutamente la miglior candidatura possibile. Nel suo programma, ci sono cose che in Europa non mettono in dubbio nemmeno molte forze di destra (si pensi ai gaullisti francesi o alla CDU tedesca), ma che per gli Usa sono una svolta importantissima.
Vuole la fine della guerra in Iraq. Una guerra che lui, diversamente non solo dai Repubblicani, ma anche dalla maggioranza dei Democratici (compresa la Clinton, e compreso quel Kerry che è stato candidato nel 2004), non ha mai votato.
Vuole la sottoscrizione di Kyoto, che 8 anni di Bush hanno azzoppato.
Vuole una Sanità Pubblica, cosa che vari Presidenti "Democratici", Clinton compreso, non sono mai stati nemmeno vicini a fare (la "commissione" di Clinton fece quasi subito una triste fine...).
Quindi, non solo una svolta rispetto ai Repubblicani, ma anche un'anomalia nel suo stesso Partito. Tanto che inizialmente temevo che, boicottato da alcuni dei suoi, facesse la fine di McGovern. Pare che andrà diversamente, per fortuna. Anche se qualcuno, meno di quanti si poteva temere, tra i Democrats, ha effettivamente giocato contro. All'inizio della Campagna Elettorale, gli "Hillary Supporters for McCain" abbondavano...
E poi, McCain e la Palin sono davvero impresentabili. McCain vuole rimanere in Iraq per 50 anni. La Palin s'è detta "pronta alla guerra con la Russia". No, per piacere, no.
Infine, un Presidente Nero sarebbe un segnale ottimo, per il Mondo intero.

Quindi, Auguri Obama, e spero con tutto il cuore che vinca.


Ma non m'illudo. Lasciando perdere i ridicoli cartelloni che i suoi rivali hanno messo in giro per l'America, accusando di essere "Socialista" (MAGARI!!! Anche se poi per "Socialismo" chissà che intendono...), non credo, come pensano in molti, che con Obama ci sarà "l'Europeizzazione dell'America", e politiche che, se non "Socialiste", siano almeno "Radicali". Per avere qualcosa del genere, negli Usa, non basta un Obama. Ci vorrebbe un cambiamento di quel fallimentare sistema politico basato su "Democratici e Repubblicani". Se i Repubblicani sono qualcosa di vomitevole, i Democratici più di tanto non possono fare, non sarebbero più loro. E se da Obama i cambiamenti positivi dobbiamo aspettarceli, più d'una volta da suoi predecessori del suo stesso Partito abbiamo assistito a cose come la guerra in Vietnam (Kennedy-Johnson), i bombardamenti a Paesi del terzo mondo per distogliere l'attenzione da questioni interne (Clinton), ed a nessun cambiamento reale.
Da Obama alcuni cambiamenti, anche importanti (anche se, ripeto, son cose che in Europa farebbero anche alcune forze conservatrici), come ho detto sopra, dobbiamo invece aspettarceli. D'altro canto, ci sono anche altri aspetti, che qualcuno dimentica. Ammira Reagan. Ha imbarcato, nella sua "futura eventuale squadra" gente come Colin Powell (Repubblicano Doc ed ex Consigliere di Bush). Ha l'appoggio di varie Corporation non molto raccomandabili. La sua "ricetta per l'Economia", udite udite, è il taglio delle tasse (al 95% della popolazione. Per il restante 5% le cose potrebbero cambiare...). E poi, la sua parola d'ordine è "Non esiste un'America così ed un'America colà, solo gli Stati Uniti d'America". Che è splendido, e lo sottoscrivo appieno, quando dice "non c'è un'America Nera ed un'America Bianca", viene da abbracciarlo (userei questo slogan per l'Italia). Ma quando dice "non c'è un'America liberale ed un'America conservatrice", beh...E' cerchiobottismo puro. Ed Iraq a parte, la sua politica estera nelle "zone occupate" (Afghanistan in testa) potrebbe essere persino più dura di quella di Bush (come lo sarebbe anche quella di McCain).

Quindi AUGURI OBAMA, che tu possa vincere. E' qualcosa che spero da sempre. Ma non m'illudo. L'America resta l'America. E se Obama qualche miglioramento potrà farlo, su due-tre questioni anche importanti, i connotati di un Paese che ha mille difetti non potranno cambiare più di tanto. Non finchè ci sarà quel sistema politico un po imbastardito.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Neanch'io mi illudo di nulla, ma, orsù, un po' d'ottimismo. E' già un miracolo non dover più vedere la Palin.
Che poi lo ammazzeranno appena inizierà a pronunciare le parole "Servizio Sanitario Pubb---" è un altro paio di maniche.
Se ci va bene, l'America non ne uscirà peggiore. Con McCain il rischio era tangibile.